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Il sito archeologico, fra i più suggestivi dell’isola, permette di conoscere in un unico complesso, i “luoghi della vita” e i “luoghi della morte”, ovvero gli aspetti fondamentali di questa antica civiltà dell’Età del Bronzo medio e recente (XVI – XIII sec. a.C.).
Il complesso archeologico, che si estende per oltre due ettari, è costituito da un nuraghe a corridoio di tipo complesso, da un esteso villaggio di capanne e da tre tombe dei giganti, una delle quali (la tomba A) di grande interesse per la presenza di sei betili allineati sul suo fianco sinistro.
Il nuraghe, costruito su un affioramento basaltico naturale, è costituito da una torre centrale con ingresso architravato volto a sud-est e un corpo aggiunto sulla fronte con ulteriori due torri. Di queste solo quella a sud- ovest presenta un ingresso architravato con una soglia rialzata a circa due metri dall’attuale piano di calpestio; mentre quella a sud-est presenta una difficile lettura a causa della presenza dei crolli.
Tutt’intorno al nuraghe i resti del villaggio, che purtroppo, così come il nuraghe, a parte qualche breve saggio risalente agli anni Settanta, non è mai stato scavato. Sono state individuate almeno 15 capanne a struttura circolare, attribuibili all’età nuragica, mentre le capanne di forma allungata che si possono ammirare visitando il sito, sono di età recente, utilizzate dai pastori come ricovero per gli animali, costruite in parte sopra o utilizzando i resti di quelle più antiche.
Le tombe dei giganti, in numero di tre, sono poste a circa trecento metri dal nuraghe e villaggio. Presentano la classica planimetria tipica di questi monumenti (fatta eccezione per la tomba C- che si presenta priva dell’esedra), ovvero un corpo allungato absidato con camera sepolcrale di forma rettangolare, da cui si aprono due ali laterali che delimitano uno spazio semicircolare, l’esedra, corredate da un bancone sedile.
Le tombe di Tamuli sono del tipo a filari in opera isodoma come testimonia la meticolosità e la precisione dei blocchi squadrati e levigati presenti in prossimità dei monumenti.
La meglio conservata e più famosa è la tomba A conosciuta anche come la tomba dei betili.
I betili di Tamuli sono monoliti di forma conica, e conosciuti localmente col nome di pedras marmuradas. Tre sono lisci e simboleggiano l’elemento fallico maschile, mentre gli altri tre, di maggiori dimensioni, sono provvisti di due bozze a forma di mammelle e rappresentano l’elemento femminile. Rappresentano dunque simbolicamente le divinità maschile e femminile; divinità capaci di richiamare, secondo antiche concezioni agrarie, nuova vita dalla morte.
La visita coadiuvata da pannelli esplicativi, dalle riproduzioni tattili della ceramica tipica di Tamuli presenti nell’aula didattica, e dalla ricostruzione in 3D delle tombe e dei rituali praticati attraverso visori di realtà virtuale, consente di approfondire gli aspetti più importanti della civiltà nuragica legati alla vita e alla morte, ai riti incubatori e propiziatori.
L’area è aperta tutti i giorni, con orario continuato.
Orario invernale, mese di Novembre dalle ore 09:30 -alle ore16:30
Biglietto ingresso a partire da Euro 4.00 a persona, con possibilità di biglietto cumulativo con gli altri siti












